Viaggio nel Rosso

Ritengo i colori esseri viventi: I colori hanno un loro carattere e se li ascoltiamo ci emozionano con i loro racconti .

La natura che ci circonda ci dà forza. Su 100 fiori tra i più comuni, 33 sono bianchi, 28 sono gialli, 20 sono rossi...
Qualche tempo fa, passeggiando in un campo totalmente verde, il mio sguardo è scivolato sul prato e si è fermato su un fiore. Quel fiore così piccolo rispetto alla grandezza del prato, è stato capace di catalizzare la mia attenzione e, nonostante fosse solo e diverso da tutto ciò che lo circondava, era lì, dritto sul suo esile gambo, sicuro, tenace, un concentrato di forza. Poco più avanti erano sbocciati tanti papaveri, tutti vicini; mi sono fermata a guardarli e più li guardavo più mi sentivo forte, sicura e determinata. Quanta energia è in grado di donarmi tutto quel rosso, fino a provocare in me una sorta di saturazione, come se quel rosso a poco a poco si facesse strada dentro di me, riempiendo ogni parte del corpo, facendomi provare  gioia che si trasforma in euforia prima ed esuberanza dopo. 

Quando mi trovo dinanzi al rosso mi sento attratta all’istante e poco dopo è come se mi avvolgesse e mi spingesse a ruotare in una spirale, dandomi una leggera sensazione di vertigine; provate a immaginare di trovarvi nella spirale del rosso: quello che accade a me è che finché i cerchi della spirale sono ampi e il movimento di rotazione è lento provo una sensazione di calore, aumenta la vitalità, svanisce la timidezza e mi sento più sicura, più forte. Quando il rosso prende tutto lo spazio, i cerchi della spirale diventano più fitti e la  velocità di rotazione aumenta, il mio respiro diventa più corto e frequente, provo un peso sul torace, aumenta il battito cardiaco e quello che avevo percepito come maggiore sicurezza si trasforma in aggressività, rabbia, ansia ed esuberanza. Probabilmente è per questo che il rosso è poco presente nei miei quadri e anche quando sento la necessità di adoperarlo finisco con smorzare la sua forza stemperandolo con il bianco o con il giallo. I vestisti e le scarpe rosse sono le mie preferite ma riesco ad indossarle solo quando mi sento felice, sicura e soddisfatta, diversamente provo una sensazione di disagio e imbarazzo.

Ma quello che mi incuriosisce del rosso è proprio il suo utilizzo sin dai tempi antichissimi e l’ampio spettro emozionale che rappresenta; gli è stato attribuito un  significato positivo: il rosso come simbolo di bellezza, potere, amore, autodeterminazione, passione, tenacia e un significato negativo: il rosso simbolo di violenza, collera, aggressività, utilizzato per rappresentare la guerra, la caccia, il diavolo e l’inferno. Nessuna epoca  è stata indifferente davanti a questo colore. Il rosso è il colore per antonomasia. In alcune lingue europee si utilizza la stessa parola per dire rosso e colorato.

E’ stato il primo colore usato dall’uomo, dopo il nero, compare nel calamaio degli scribi egizi e dei monaci medioevali,  ma è stato utilizzato anche dagli uomini primitivi: l’arte rupestre ci ha lasciato straordinarie immagini risalenti a 13000-10000 anni fa.

Il rosso è sicuramente un colore maschile, simbolo di autodeterminazione, potere, forza, sicurezza e passione; è il colore del fuoco e del sangue è un colore che ha segnato la storia diventando simbolo di diverse situazioni, racconti e credenze popolari. ll rosso porpora che veniva estratto da un mollusco era un bene di lusso, ci volevano circa 12.000 conchiglie per un paio di grammi di porpora. Il costo elevato e il significato di potere e forza che trasmette, lo fecero diventare la tinta degli abiti di re e imperatori. Con il cristianesimo il rosso  è stato associato al colore del sangue di Cristo, diventando il colore indossato dai cardinali: “i porporati”.

Il rosso carminio invece fu la fortuna degli spagnoli. Un antico popolo, gli Aztechi, abitanti del Messico, avevano sviluppato un sistema per ricavare dal corpo di un insetto, la cocciniglia del carminio, un colorante naturale. Con questo pigmento dipingevano murales e tingevano tessuti. Nel 1521, quando gli spagnoli arrivarono in Messico, rimasero colpiti da quel particolare rosso. Il rosso carminio con la sua vivacità conquistò l’Europa, più caro del carminio c’era solo l’oro. Le navi, cariche di insetti essicati, furono la fortuna della spagna fino alla comparsa dei colori artificiali nel 1860. In tantissime leggende popolari il rosso è simbolo di forza e portare con sè un filo rosso o il cornetto rosso tiene lontano le malignità e dona coraggio e sicurezza.

Tanto altro ci sarebbe da raccontare sulla presenza del  rosso divenuto il colore utilizzato per rappresentare la carità, la passione, la tentazione, ma anche il colore simbolo dei rivoluzionari, ma voglio concludere ritornando al campo di papaveri rossi. Il papavero rosso in mezzo ad un prato, che ha attirato la mia attenzione, probabilmente ha conquistato gli abitanti di questo pianeta anche in tempi lontani. Spesso mi fermo a guardare l’immagine del quadro di Monet “Papaveri ” e mi chiedo se le donne presenti nel quadro, hanno vissuto le mie stesse emozioni, quale cambiamento, consapevole o meno, ha provocato in loro quel rosso immerso nel verde. L’unica certezza è che non ha lasciato impassibile Monet, che ha ritratto la moglie Camille e il figlio immersi e facenti parte di quella splendida natura,  facendo arrivare a noi i profumi, la temperatura calda e le vibrazioni di quella giornata d’estate del 1813. 

Vivere il momento, lasciarsi trasportare, imparare ad osservare aiuta a riconoscere le emozioni che i colori che incontriamo provocano in noi, colori che ci conducono in profondità alla conoscenza di noi stessi.
Vi invito a condividere il vostro viaggio nel rosso, attraverso le parole e le immagini che vi hanno emozionato.

Miria Mesiano Pittrice istintiva

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